sabato 1 agosto 2020

Mascherine

Mio marito è uscito e non so nemmeno se sia arrivato in fondo alle scale, perché subito dopo ho risentito i suoi passi nel pianerottolo e la chiave che girava nella serratura. Sapevo già cos'aveva dimenticato: la mascherina.
Io la mascherina la porto in tutti i luoghi in cui è richiesto di portarla e credo che sia giusto portarla se serve ad evitare i contagi. Quello che non capisco è chi vuole far apparire la mascherina come una cosa bella, per niente fastidiosa, quasi un simbolo di civiltà. La mascherina è fastidiosissima, soprattutto con il caldo, mi ha fatto venire persino un'irritazione alla pelle. Quando cammino per la strada e vedo intorno a me persone con la faccia metà cancellata, mi rendo conto una volta di più dell'assurdità nella quale abbiamo vissuto in questi mesi, dell'assurdità con la quale abbiamo gestito questa situazione.
Alcuni tra i miei contatti paragonano la mascherina alla cintura di sicurezza. Io indosso anche la cintura di sicurezza, adesso lo faccio automaticamente, persino con quella della Ka, che è particolarmente odiosa, che fa una piega orrenda sui vestiti, soprattutto su quelli di lino. La cintura della Ka e chi paragona la mascherina alla cintura di sicurezza mi hanno fatto venire in mente che una vita fa avevo trovato assurdo anche il fatto di essere obbligati ad allacciarsi la cintura di sicurezza, il fatto che ci fosse una multa per chi decidesse di non allacciarla. Spero che non diventi un'abitudine anche la mascherina, perché non vedo nessun simbolo di civiltà in qualcosa che cancella un pezzo di faccia, perché credo che il problema da risolvere sia a monte e che la mascherina debba essere un mezzo transitorio. Ma dire che la mascherina è bella, che non dà nessun fastidio, che non è una limitazione è la strada più veloce verso l'abitudine. Un'abitudine che non voglio prendere.