Una ventina di anni fa sono stata al Carcano a vedere Carmen con Monica Guerritore. Ero con mia madre e mia sorella, era la prima e a noi piacque molto, ma il resto del pubblico la pensava diversamente e, al termine, ci fu una specie di rivolta, con gente che urlava e reclamava.
Accanto a me era seduto un ragazzo che, nonostante l'età, era fastidiosamente vecchio e ad un certo punto decise di partecipare all'insurrezione: "Avanspettacolo di quarta categoria!" urlò.
"L'entrata è a pagamento, l'uscita è gratis," gli rispose la Guerritore.
Stasera, a distanza di tanti anni, mi è capitato di leggere un post di Monica Guerritore che se la prende con Guia Soncini per un articolo. E probabilmente molte persone, come me, neppure avrebbero saputo di quell'articolo e invece poi sono andate a leggerlo e si sono chieste perché mai se la sia presa tanto. Ma soprattutto, quello che mi ha messo tristezza, è il bisogno di dire "Io sono e invece lei...", prendendosi come merito anche quello di aver avuto sedici anni quando l'altra ne aveva due. Un bisogno che chi è davvero non ha. E mi ha messo una gran tristezza per tutta la distanza che separa questa risposta da quella sull'uscita gratis.