lunedì 21 settembre 2020

L'occhio che cade

 Questa cosa del liceo Socrate di Roma, in cui la vicepreside ha detto alle ragazze di non andare a scuola con la minigonna perché poi ai professori "cade l'occhio", è sconcertante. E non solo per le parole della vicepreside che, fosse un caso isolato, non sarebbe un grosso problema. La cosa più assurda sono i commenti che ha scatenato l'episodio tra donne che sembra siano sempre andate in giro con una tunica da frate. Che io mi ricordi, a scuola con la minigonna ci siamo sempre andate tutte e non è mai stato un problema. Per la strada e sul metrò non ho mai visto donne con tuniche da frate nemmeno tra quelle della mia età. Questo slancio di perbenismo ipocrita non so da dove venga ma mi preoccupa dove andrà a finire, visto che qualcuno ha già detto che la mascherina ha liberato le donne dalla schiavitù del trucco (e quando mai il trucco è stato una schiavitù??). E anche se condivido il discorso che l'abbigliamento debba essere adeguato al luogo, credo che sia sempre meglio che ognuno decida per sé cosa è adeguato.

martedì 15 settembre 2020

Frades - Porto Cervo

A luglio è stato bellissimo ritrovare a Milano le atmosfere, le persone e i piatti che per anni hanno fatto parte delle nostre vacanze. Qui non c'è la terrazza su Cala di Volpe, ma i tre fratelli di Porto Cervo hanno creato un ristorante molto bello e particolare nel centro di Milano, in via Mazzini, tra il Duomo e via Torino. E il problema è proprio questo, il centro di Milano. Perché Frades è la vera cattedrale nel deserto, l'unica luce festosa e accogliente in un centro lugubre e vuoto. Un centro che fa persino paura per quanto è vuoto, e si cammina velocemente, con la voglia di raggiungere l'auto e andarsene al più presto. Non sono passati molti anni da quando, alla sera, venivamo a prendere il caffè e fare una passeggiata, ma il centro è completamente cambiato. Un malinteso ecologismo ha reso sempre più difficile passarci una serata, i cinema sono più o meno tutti chiusi e, appena i negozi di abbigliamento abbassano le saracinesche, le vie del centro si trasformano in una necropoli. È il risultato di una filosofia che vorrebbe riportarci alla mobilità di un secolo fa, quella che ha animato tutti i politici e i personaggi dello spettacolo che volevano dipingerci il covid come l'occasione per cambiare stile di vita e nel frattempo traggettarci in un mondo lugubre e desolato, che spero altri luoghi, come Frades, contribuiscano ad allontanare. Per ora sono contenta che un pezzo di Porto Cervo sia arrivato qui.

martedì 8 settembre 2020

Il ragazzo con il sorriso

 Ieri questa notizia l'ho intravista e l'ho evitata, perché la domenica è una giornata corta e alla fine più frenetica. E poi questa notizia non volevo sentirla, perché quello che avevo intravisto era il sorriso felice di un ragazzo, un sorriso illuminato da uno sguardo buono e da tanta voglia di vivere, e non volevo che fosse così.

Stamattina, mentre facevo colazione e scorrevo internet, invece l'ho letta, quella notizia. Era proprio la notizia che non si vorrebbe leggere, quella che si vorrebbe cambiare ma non ci si può fare niente. Ho continuato a pensarci mentre ero ferma nel traffico e vedevo un tizio nella macchina accanto alla mia con la mascherina a righe abbinata alla camicia. Ci ho pensato mentre pranzavo e leggevo di una madre straziata, che non si reggeva in piedi. Ci ho pensato mentre facevo la strada del ritorno e quando ho preso un caffè. Ci ho pensato come si pensa a tutte le cose che si vorrebbero cambiare e invece ci si rende conto che non c'è niente da fare. E allora voglio portarmi dentro lo sguardo e il sorriso di quel ragazzo,l.

domenica 6 settembre 2020

L'estate diversa

Le nostre vacanze, da qualche anno, iniziavano ai Frati Rossi perché il primo anno che eravamo andati in Costa Smeralda l'avevamo perso. Passavamo davanti al cartello che indicava la direzione per arrivare in quel ristorante dal nome strano, ma, non vedendolo, passavamo oltre.  Eppure il nome ci girava nella testa e l'ultima sera, dopo aver disdetto un ristorante che non ci convinceva, avevamo deciso di provare i Frati Rossi. Così avevamo seguito il cartello e ci eravamo inerpicati sul sentiero buio e ripido della Pantogia. Alla fine l'avevamo visto, un punto di luce immerso nel giardino, un luogo quasi incantato, in montagna eppure al mare. Non c'era posto e ci restò il rimpianto. Due anni dopo, quando tornammo in Costa Smeralda, la nostra vacanza partì da lì e da lì sono partite quelle successive, fino a quest'anno.

Quest'anno è un anno diverso, un anno in cui è successo l'imprevedibile, in cui la vita è cambiata e non sappiamo se tornerà come prima. Anche l'estate è stata diversa, l'abbiamo passata in giro per un paese che sorprende sempre, anche quest'anno, che qualche volta non sembrava più lui e qualche altra sembrava che non fosse successo niente.