sabato 15 aprile 2023

Mamma Orsa: tra natura e civiltà

Mamma Orsa ha ucciso un runner. Un ragazzo innocente, di vent'anni, che era uscito di casa per correre e, siccome abitava nel bosco, correva nel bosco. Mamma Orsa non aveva nessun motivo per ucciderlo, non era un pericolo per i suoi piccoli e non era una preda, anche se correva. Ma Mamma Orsa non è l'orso Yoghi e nemmeno Winnie the Pooh: non si spiega, non capisce, non ascolta. E adesso si parla dell'orso assassino, dell'orso colpevole, della voglia di giustizia. Si applicano categorie umane all'orso, senza capire che l'errore è proprio quello, aver umanizzato gli animali dimenticando che umani non sono.

La natura purtroppo non è buona e nemmeno giusta, non sono animali e uomini che vivono in pace. La natura è sopraffazione, è l'animale più forte che uccide il più debole. La difesa dei più deboli è civiltà, non natura. 

La natura è il leone che divora un piccolo giraffino, come avvenne in un documentario che mi turbò molti anni fa. La natura è il rottweiler che sbrana la donna che gli porta il cibo e la colpa non è mai dell'animale ma dell'uomo che non ne ha compreso il potenziale. 

Come mi ha fatto notare un'amica qualche anno fa, l'uomo delle caverne non coltivava pomodori e cetrioli per fare l'insalata ma cacciava gli animali per nutrirsi della loro carne. L'insalata non è natura, è civiltà, è se io mangio l'insalata,  la carne e il pesce è solo perché preferisco la civiltà alla natura. 


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