mercoledì 26 maggio 2021

Il mondo che vorrei

Ieri sera, da quando sono uscita dal lavoro, nelle trasmissioni e nei notiziari, non si fa altro che parlare di Aurora Leone, che voleva giocare a calcio e è stata cacciata.


Io vorrei vivere in un mondo in cui un uomo - se lo pensa - può dire che non ritiene il calcio uno sport adatto alle donne. E nello stesso mondo vorrei che le donne - se vogliono giocare a calcio - siano capaci di fregarsene e giocare lo stesso.

mercoledì 19 maggio 2021

Gruppi di lettura Facebook

 Ci sono libri che nei gruppi di lettura di fb non si pubblicano, lo sappiamo tutti. Non c'è una regola precisa, è che non si fa perché qualche benpensante potrebbe non sopportarlo e restare così traumatizzato da partire con una raffica di insulti indignati. Ma d'altra parte, essendo dalla parte della ragione, può permettersi di insultare.

Poi qualcuno arriva anche a mettere foto con la testa in giù e probabilmente si sente di aver fatto qualcosa di molto bello e divertente, senza rendersi conto di aver fatto invece qualcosa di molto grave e per niente divertente. Ma la foto resta lì per ore, fino a quando ad essere cancellato è tutto il post. Perché poi il post viene cancellato, anche se era scritto bene, ma i benpensanti non possono davvero sopportarlo.

Eppure ci sono almeno una quindicina di post su "Stai zitta" della Murgia, seguiti da una serie infinita di commenti di delirio sul patriarcato. Ma quelli stanno lì, tutti quanti, e i benpensanti, che si sentono colti e intelligenti, magari li considerano anche letteratura. E ci stanno anche quei post inutili, perché scatenano una raffica di elenchi di titoli senza altre parole. E ci stanno anche quando sono scritti con errori evidenti di ortografia, ma guai a farlo notare, che è da cafoni e non sia mai che chi ha fatto l'errore debba sentirselo dire.

Che poi tanto restano anche quei post amorevolmente scritti da amministratori che ammettono candidamente di non aver nemmeno aperto il libro. Gli stessi amministratori che cancellano i post che danno fastidio ai benpensanti.

Io proprio non capisco. 

sabato 15 maggio 2021

Letture


Ogni tanto arriva la notizia che in questo anno e mezzo abbiamo comprato più libri. È una notizia che viene data sempre con entusiasmo, come se all'improvviso fossimo diventati tutti molto intelligenti. A parte che non esistono dati che indichino quanti di quei libri siano stati effettivamente letti, i maggiori acquisti sono comunque controbilanciati dal fatto che non siamo più andati né al cinema né al teatro e neanche a una mostra o in un museo. Di quel dato bisognerebbe poi specificare quali libri sono stati acquistati, perché non è che sia uguale leggere una cosa o un'altra e non è che vada bene tutto purché si legga. Forse, se avessimo letto meno ma meglio, non ci faremmo propinare discorsi sul coprifuoco alle 22 o alle 23.

Estati


Pausa pranzo. Una collega è felice perché tra poco le sue figlie avranno finito la scuola. L'altra invece no, è preoccupata perché sua figlia non vuole fare l'animatrice all'oratorio. Senza pensare, dico che la capisco, che in fondo sono le sue vacanze, neanch'io vorrei fare l'animatrice all'oratorio. Mi guardano perplesse. "Io andavo sempre all'oratorio." "Anch'io". E poi, in coro: "Ma cosa facevi?"

A questo punto mi mancano le parole, mentre mi passano davanti le immagini di tante estati di sole e caldo. E niente, certe cose bisogna viverle, non si possono raccontare.

giovedì 6 maggio 2021

L'ignoranza

Noto che l'ignoranza fa sempre più spesso tenerezza. L'ignoranza genera indulgenza, voglia di lasciar correre, di giustificare.

A me l'ignoranza esaspera. Non riesco (e non ho più voglia) di capire e di giustificare. Posto che non si può sapere tutto, essere esperti di tutto, ci sono cose che si devono sapere e chi non le sa dovrebbe sbrigarsi ad impararle. Non importa saper riconoscere le musiche di Mozart o aver letto Lolita, ma non si può non conoscere Mozart o non conoscere Lolita. Non si può scrivere "qual'è", come non si può confondere "ha" da "a".

Invece succede sempre più spesso e sempre più spesso ci si trova a dover lasciare perdere e a provare quasi rispetto, con il risultato che sempre più spesso l'ignoranza ci viene sbattuta in faccia, quasi come un vanto.