sabato 28 maggio 2022

Bombshell


Finalmente ieri sera ho visto Bombshell, un film di cui avevo sentito tanto parlare e che non sapevo se mi sarebbe piaciuto. E invece mi è piaciuto molto. In parte per la bravura degli attori, in parte per gli spunti che offre. Eppure c'è qualcosa in questa storia che mi riporta sempre lì, su quel discorso così complicato delle molestie, che in realtà complicato non dovrebbe essere perché è molto semplice: le molestie si rifiutano, si oppone un muro e non si deve lasciarlo scalfire, fine. La donna che cede alla molestia, che la accetta per ambizione, per raggiungere una posizione diventa parte di quel sistema, lo legittima e mette fuori gioco le altre, quelle che la rifiutano, quelle che pur volendo quella posizione non vogliono raggiungerla così. Guardando questo film mi sono sentita ancora una volta dalla parte delle altre, quelle che non conosciamo, perché si sono opposte alla molestia e proprio per questo sono rimaste nell'oblio. E magari, se la competizione si fosse svolta con altre armi, sarebbero state loro quelle famose. Ma non possiamo saperlo perché le donne che hanno accettato la molestia hanno deciso diversamente. E no, non sarò mai dalla parte di chi ha fatto carriera e ha raggiunto determinate posizioni (forse anche a scapito di altre donne) e poi, una volta ottenuto il potere, si sveglia e denuncia la molestia. Non vedo grandi differenze tra queste donne e l'uomo che le ha molestate.


E no, non è che bisogna trovarcisi per parlare perché io mi ci sono trovata e il mio stupore è stato nel vedere lo stupore di un uomo abituato a non vedersi mai opporre un rifiuto perché tutte quelle prima di me avevano accettato le regole di quel gioco. E no, non mi sono mai posta le domande che si pone il personaggio di Margot Robbie alla fine perché io, che ho dubbi su tutto, non ne ho avuti sul mio comportamento, sapevo di non aver fatto nulla per giustificare quelle molestie e sapevo di poter pretendere di non stare a quel gioco. 





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