giovedì 18 agosto 2022

La vera Sardegna

Ha iniziato Bianca Pitzorno con un post indignato, con cui commentava un libro per la celebrazione dei 60 anni della Costa Smeralda, che per lei è una vergogna. 

Poi sono apparsi vari post di "sardi veri", che a Porto Cervo si vantano di non esserci mai stati. 

La sera di Ferragosto, mentre cenavamo sulla terrazza di un albergo, augurandoci che i lampi che vedevamo in lontananza fossero i fuochi d'artificio, mentre si alzava un vento che rendeva fastidioso stare seduti e cenare, dietro di noi una signora si è messa a parlare con i ragazzi del tavolo accanto. 

"Porto Cervo non ci è piaciuta," ha detto. "Troppo lusso e troppa ostentazione."

"Noi siamo a Baia Sardinia," hanno detto i ragazzi imbarazzati. "Non ci andiamo mai."

"Siamo stati nell'Ogliastra," ha continuato imperterrita la signora. "Lì sì che abbiamo trovato la vera Sardegna. Abbiamo mangiato il prosciutto e il formaggio fatti dai pastori."

"Veniamo sempre qui perché abbiamo gli amici," hanno detto ancora i ragazzi, quasi per giustificarsi.

"Non è la vera Sardegna".

Non so se sia la vera Sardegna e non so nemmeno se non lo sia. Eppure la Sardegna l'ho girata, so che il mare bello lo si trova in qualsiasi angolo, più difficile da trovare, in certe zone, è un ristorante per cenare almeno alla sera e per farlo a un'ora decente, senza dover tornare prima dalla spiaggia. Ma perché mai la Costa Smeralda, i ristoranti aperti a tutte le ore, in cui si può mangiare quello che si vuole, non dovrebbero essere sardi quanto il formaggio del pastore?

Diciamo sempre che siamo un paese che dovrebbe vivere di turismo ma poi, quando qualcuno ci riesce, il turismo non ci piace  più. 




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