venerdì 1 gennaio 2021

Capodanno

A Capodanno ci si sveglia tardi, tardissimo, più tardi delle altre domeniche, perché Capodanno è una domenica, na un po' diversa. A meno che non si sia via, per qualche viaggio, e allora ci si sveglia come gli altri giorni, ma è molto più bello, perché svegliarsi in albergo e in un'altra città è davvero vacanza. Mi mancano i risvegli in albergo. Due anni fa mi ero risvegliata a Londra, mi ero rappacificata con una città nella quale non andavo da tempo e che non avevo mai amato veramente. Adesso mi manca Londra e non so quando ci tornerò. Non so quando si tornerà a viaggiare e ad avere una vita come quella di prima, in cui si può scegliere se dormire o andare a Londra. Soprattutto non so se quella vita tornerà. Il 2020 si è portato via questo: la nostra vita, la nostra possibilità di sceglierei come volevamo viverla. La mia generazione, cresciuta col vietato vietare, con l'illusione di poter scegliere, di poter volare da una parte all'altra del mondo, sembra essersi abituata di buon grado alla battuta d'arresto, rassicurata dal fatto che qualcun altro scelga al posto suo, impigrita da ritmi lenti, scadenze cancellate, giornate sempre identiche e non più frenetiche, perché non c'è più niente da fare. Il 2020 ci ha tolto le cose per cui vale la pena di vivere e di sacrificare spazi di vita, ci ha fatto sprofondare in un limbo in cui la vita si consuma da sola. 


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