sabato 19 marzo 2022

La cavalletta

Due anni fa non riuscivo a crederci. Da un giorno all'altro il nostro mondo era stato spazzato via. Ci era stato portato via in un attimo, in un attimo avevamo perso la libertà di uscire di casa, di andare a fare la spesa tutti i giorni, di uscire a cena, di vedere gli amici. 

Ero attonita dall'arrendevolezza con cui avevamo accettato la soppressione di tutte le nostre libertà, lo spegnimento del nostro mondo. E sapevo che riaccenderlo non sarebbe stato facile, certo non come premere un interruttore. In quei giorni vedevo la fine del nostro mondo, della civiltà basata sulla libertà. Questa libertà non ci sarebbe stata più restituita, non identica e intatta, perché accettando l'inaccettabile avevamo creato un precedente che l'aveva intaccata per sempre. 

Non vedevo via d'uscita e mi sembrava che da allora la mia vita non sarebbe più stata come la volevo, in qualche modo non sarebbe stata più nemmeno del tutto mia.

Poi è arrivata la cavalletta e le volevo hanno iniziato ad andare meglio, ho iniziato a vedere uno spiraglio, a cercare una luce nella quale rifugiarmi per non ricadere nel baratro del buio.

E oggi continuo ad aggrapparmi a quella luce, anche se un'altra tragedia sta allontanando sempre di più la nostra vita di prima. 



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