lunedì 29 giugno 2020

Weekend di normalità

È appena da due settimane che abbiamo ripreso ad uscire a cena. L'abbiamo fatto timidamente, quasi con paura, anche se non abbiamo voglia di ammettere che avevamo perso l'abitudine a fare tutte le cose che prima facevamo con naturalezza. Ci siamo riabituati in fretta, però. E abbiamo scoperto che è più facile di quanto non ci sembrasse in questi lunghi mesi in cui anche andare al supermercato e comprare un paio di mutande era diventata una cosa impossibile. Uscire e vivere è come andare in bicicletta, si riprende come se non ci si fosse mai fermati. Eppure resta quella sensazione di fare magari qualcosa di strano, qualcosa che per tanto tempo non abbiamo più fatto.
Alla fine abbiamo fatto anche il primo weekend via da Milano e abbiamo riscoperto che è bellissimo rientrare alla sera in un albergo e poi uscire di nuovo per andare a cena. 
Sarà un'estate strana, di un anno diverso, che cerca di diventare uguale agli altri. E a ricordarci che è diverso sono le mascherine, appese a un orecchio, o sotto il mento, portate al polso come un braccialetto o più sopra, sul gomito, come una toppa. Qualche volta abbandonate per terra, su un marciapiede. Un accessorio antiestetico, non proprio igienico. 

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